I primi passi su un motorino che smontavo e rimontavo, modificandolo in tutto, molte volte ripenso a quei tempi e su una cosa concordo, con tutti i soldi spesi per le modifiche ne avrei acquistati 3 nuovi, ma si sa la passione è passione. Poi arrivano i 18 anni mio padre, che è possessore di una Moto Guzzi Imola 350, passa alla 500 Monza. Mi accorgo che la taglia è piccola e sperperando tutto quello che guadagno acquisto un Le Mans 850 a denti dritti, non c'è nulla di dentista ma è un cambio che ha meno attriti anche se è più rumoroso, qualcosa che si usa nelle competizioni.
I primi viaggi
1983
Per una generazione come la mia che sognava spazi e frontiere lontane non resta che mettersi in viaggio. Appuntamento alle 5 del mattino Paolo ha una Kawasaki 550 GPZ la prima moto con il mono. La meta? Spagna e Portogallo. 35 giorni 11000 km e tante risate e tanta acqua, praticamente da Andorra a casa sotto un diluvio universale.
1984
Si piega ad est, Grecia tra storia e tradizioni. A Salonicco incontriamo una famiglia di Vicenza la "banda Soso" come scherzosamente la battezzo al momento, una famiglia in moto padre e madre su un moto figlio e figlia su un'altra. Andiamo ad Istanbul. La Turchia si sta aprendo al turismo, siamo alle porte dell'oriente, la decisione è unanime, l'anno prossimo si ritorna.
1985
Attendo per un giorno sotto un albero l'appuntamento è lì, e si sono a Spalato che aspetto i Soso, arrivano sul tardi con loro anche 2 amici in macchina, destinazione Cappadocia. Scendiamo verso Dubrovik, poi saliamo verso il Montanegro e giù verso Prestiana, Skopie. Lungo la strada macchine stracariche di gente turca che torna a casa, noi troviamo una situazione tranquilla e al ritorno passando per Sarajevo mi stupisco del fatto che etnie diverse vivono in piena armonia, 8 anni dopo tutto questo svanirà in un imbarbarimento senza pietà per nessuno. Un inciso al ritorno abbiamo attraversato la Bulgaria abbiamo speso più tempo per le prassi doganali che a percorrere il tragitto dalla frontiera Turca a quella Yugoslava.
1986
Vendo la Le Mans e passo a un 65 TT una pseudo enduro con cui sogno più che l'asfalto il fuori strada. Per il momento mi ritrovo sulle strade degli Sates, complice una serie di coincidenze al Salone di Milano, ancora oggi devo ringraziare il Dott. Paolo Donghi allora Amm.Delego della Guzzi, di fatto a Baltimora mi ritrovo a disposizione una Guzzi con 25 miglia. Quando la riconsegno è passato un mese e ho percorso circa 7000 miglia, scorrazzando sulla costa est, dal Canada alla Florida.
1987
Si va in Ungheria l'est si sta aprendo e questo paese mostra già segnali di sfaldamento del blocco sotto l'egemonia della Russia. Assistiamo al gran Premio di formula Uno un grande evento, vince Senna la Ferrari è in un periodo buio, al ritorno vengo scambiato per Prost, io in moto con mia moglie, è una battuta ma gli occupanti dell'auto mi rendono onore, sono Poltronieri e Zermiani. Io formula 4 , la 3 era la Band in voga negli anni 70.
1988
È un annata con alti e bassi, a livello personale, mio padre se ne va e con lui una parte della moto, la sua Laverda 98 che tante soddisfazioni gli aveva dato insieme al Guzzi 500 Monza sono un ricordo che conservo. Ho sempre il TT 65, Tour in Francia, Castelli della Loira, Bretagna, Normandia e poi Parigi una città che ho scoperto nell'80 in un indimenticabile ultimo dell'anno, ci ritorno sempre con piacere.
1989
Di nuovo Turchia sono con mia moglie, sono passati 4 anni dall'ultima volta e faccio fatica a riconoscere questo paese, strade che non esistono più, sostituite da nuove arterie di comunicazione costruzioni ovunque. A Pamukkale la volta prima avevamo dormito da un contadino, credo che ci saranno stati 8-9 nuclei abitativi, ora c'è una cittadina. Scendiamo lungo la costa fino ad Antalya, risaliamo verso la Cappadocia e di nuovo ad Istanbul, per concludere il tutto con 2 giorni sulle spiagge di Parga in Grecia, un luogo che diventerà in seguito una meta abituale.
1990
Il contachilometri del TT a superato i 100.000 km, decido a malincuore di cambiarlo, acquisto una Super Tenerè e il rodaggio è un viaggio in Spagna. A marzo è accaduta una cosa che raccontarla ha dell'incredibile ma è parte di me stesso. Io e Primo, un amico del Moto Club Città di Assisi, decidiamo per un viaggio in Egitto. Prepariamo tutto con cura, viaggio fino ad Atene e da lì nave dell'Adriatica che partita in precedenza viaggia come una mini crocera, noi per non perdere tempo scegliamo questa soluzione. Al porto del Pireo di Atene, ci ritroviamo in tanti davanti al molo in attese della nave, 2 motociclisti tedeschi ed altrettanti in fuoristrada. Morale quella nave che tutti ci avevano assicurato, vendendoci il biglietto non arriverà mai, perché è ancora in costruzione, siamo partiti il mercoledì da casa alla domenica eravamo di nuovo in Italia, che dire si commenta da solo.
1991
Luglio si torna in Grecia mia moglie è attratta da questo paese, caldo mare e gente allegra, poi a settembre mi imbarco a Venezia, ah questa volta non ci sbagliamo. La nave c'è ed è al primo viaggio, dopo 4 giorni sbarchiamo ad Alessandria, poi visitata la piana di Giza, scendiamo lungo il Nilo, Asyut, Luxor, Assuan, la Valle dei Re e delle Regine. Sono le 4 del mattino quando lasciamo Assuan per Abu Simbel, il sole appare come una palla che fa fatica a salire in cielo, alle 8 arriviamo al punto estremo dell'Egitto. In concomitanza c'è una tappa del rally dei Faraoni, è il giorno in cui Ciro De Petri e La Porte fanno segnare di velocità massima 189 e 187 KM/h. Risaliamo lungo la costa attraversiamo il Canale di Suez, Monte Santa Caterina. A Nuweaba traghettiamo per Agaba, Giordania, visitiamo Petra e Wadi Rum caro a Lawrance di Arabia. Di nuovo Cairo e poi Alessandria. Un viaggio nella storia lo sognavo dai banchi di scuola.
1992 - Nasce Veronica, resto a casa.
1993
Con Primo e Mauro di Roma partiamo alla volta del Marocco tutto via terra. Attraversiamo tutto l'Atlante, le città Imperiali, il deserto fino a Zagora, risaliamo verso nord, attraverso le Gole della Dodra e del Dedes, strada bianca, oggi non più predomina l'asfalto, quando arriva il turismo di massa e le esigenze cambiano.
1994
Oramai siamo affiatati, con Primo sbarchiamo a Tunisi, ci dirigiamo a Touzer, dove incontriamo Elio e Aldo di Torino, per 2 giorni siamo insieme. Da Douz arriviamo a Kashar Ghilan, ci lasciamo con un progetto per l'anno dopo, loro restano in Tunisia noi ci dirigiamo in Libia. Tripoli, Sabrata, Leptis Magna città natale del Console Settimio Severo, poi scendiamo verso Ghadames, lì insieme ad un titolare di un'agenzia che sta accompagnando dei tedeschi per futuri Tour, scendiamo verso Ghat, bellissimo. Lungo la pista mi vengono in mente le parole di Ciro De Petri contattato prima della partenza : "la Libia in fuoripista un autostrada" detto da lui una cosa normale per me una cosa fuori luogo.
1995
Sbarchiamo a Lima io Gianni Elio e Aldo l'idea maturata sulle piste tunisine diventa realtà. Sdoganate le moto scendiamo verso sud costeggiando sempre l'Oceano Pacifico. Tocchiamo Nazca, Arequipa, poi entriamo in Cile, dopo Arica dove prendiamo informazioni, saliamo sulle Ande alla volta della Bolivia. Abbiamo imbarcato circa 60 lt di Benzina, tra serbatoio, taniche supplementari, e latte acquistate al momento. Dormiamo per 2 notti in tenda, la notte fa freddo, siamo ben equipaggiati, è dura viaggiare così carichi, ma andiamo avanti. A un cantiere cileno, dove si estrae rame ci danno benzina e scorte alimentari. Al confine tra Cile e Bolivia incontriamo Alois un ragazzo austriaco, da sette mesi gira il sud America in bici, in un momento tutte le nostre difficoltà svaniscono nel nulla. Steppa, Salar paesi con San Juan, dove un gruppo di bambini ci spiega che non c'è scuola perché il maestro è andato a ritirare la paga, quando torna? Tra 2-3 giorni, il tempo ha un'altra dimensione. Quando mettiamo le ruote sul Salar di Ujuny non crediamo ai nostri occhi, Km e Km di uno strato duro , che sotto l'effetto del sole riflette in maniera accecante. Arriviamo ad Ujuny con 6-7 litri di benzina ciascuno, il più è fatto ma le sorprese non sono finite. Risaliamo verso Oruro , la Paz, il Lago Titicaca, l'attraversiamo, poi Puno e infine Cuzco l'antica capitale INCA. Partiamo alla volta della Valle dell'Urubamba, nei paesini che attraversiamo ci gridano Inca Rally, associamo all'evento organizzato dall'Acerbis. Scendendo verso Ollantaitambo, becco un buca, più di una buca è un cratere, la ruota avanti passa quella dietro no, ruzzolo per un 20 metri sono in discesa, quando mi fermo resto immobile, mi guardo intorno, ci sono provo ad alzarmi e sento una fitta alla spalla destra, la clavicola se ne andata, la moto ha subito dei danni alle plastiche, per il resto funziona. A Cuzco vengo visitato la radiografia conferma la rottura, la prima notte soffro con l'ingessatura che mi fa vedere le stelle. Al mattino la taglio e me la tolgo va meglio, si va a Machu Picchu , stringo i denti, vado avanti con infiltrazioni di Voltaren. Devo decidere come riportare la moto a Lima, stringo i denti e non solo, 700 km ci separano dalla capitale, ci arrivo, pensavo peggio.
1996
Messico Guatemala, Honduras, Nicaragua, Costarica, Panama, viaggio nel cuore della storia e delle cultura, ma anche delle tante contraddizioni che sono il comune denominatore di questa parte di mondo. Siamo al culmine della protesta in CHIAPAS, l'attraversiamo ogni 15 km posti di blocco militare a Frontera Corazal, traghettiamo con delle imbarcazione tipiche di questi luoghi, le moto l'abbiamo fatte salire in fila indiana, quando arriviamo in Guatemala la situazione si complica sia per tirare fuori le moto, sia per convincere l'addetto di Dogana a rilasciarci 3 pass per le moto, anche lui ha ragione fino ad allora solo le persone andavano e venivano ma 3 moto proprio no.
1997 - Nasce Giulio resto a Casa.
1998
Se fino ad ora avevamo sofferto le situazioni climatiche, le difficoltà politiche, a Calcutta in India, soffriamo la burocrazia. Spendiamo 5 giorni in dogana tra un ufficio ed un altro, alziamo la voce e forse qualcosa si muove. Al venerdì ci ritroviamo in un campo che funge da deposito container con 2 guardiani armati e altre persone che ci aiutano a rimontare le moto. Alle 11 della sera sfrecciamo per le vie della città con una facilità che rasente l'incredibile, sarà l'ultima volta. Entriamo in Bangladesh, a Dacca la polizia è costrette a scortarci in hotel, la curiosità della gente aveva bloccato il traffico creando un ingorgo mostruoso. Risaliamo verso nord, a dei posti di frontiera mentre da lato Bangladesh ci danno l'ok al transito, gli indiani ci rimandano indietro, non abbiamo capito il perché ma di là noi non possiamo passare. L'incontro con Dune un agronomo che parla un inglese perfetto ci toglie da pasticci. Con il suo aiuto dopo aver vagabondato per risaie giungiamo sulle rive del Gange. Da li passare in India ci dividono 2 ore di navigazione, con i locali stupiti del fatto che abbiamo caricato le moto sull'imbarcazione come sacchi di patate. Una volta in India saliamo verso Darjiling, poi il Nepal e di nuovo l'India con la maestosità del Taj Mahal, il Ragiastan per finire a Bombay, nome che nessun indiano capirà, Mumbay è la pronuncia corretta.
1999
La meta è di quelle da sogno oltre la realtà Mongolia, tanto lontana quanto desolata con spazi infinite, steppe, deserto e altopiani, in pratica tolti i 15-20 chilometri di asfalto intorno alla capitale il resto è tutto in fuoristrada.
2000/2001
Viaggio nella storia per i paesi attraversati e le città che sono state crocevia e luoghi d'incontro di civiltà , peccato che l'organizzazione per una serie di vicende subisce il ritardo della partenza di un mese e mezzo, con gravi difficoltà durante il trasferimento dall'Asia all'Italia. Le cifre 10500 KM percorsi, 7 paesi attraversati con temperature che oscillano da 8 a -15 gradi, con neve e gelo sul percorso. Le moto sono 3 Cagiva Navigator, messe a disposizione dalla casa Varesina, è un test nel test, per le moto e per noi, io Giorgio Ricci e Pierfelice Finocchi. Partiamo da Taskent, Uzbekistan , poi Turkmenistan, Iran, Turchia, Siria, di nuovo Turchia- Grecia, Italia. Visitiamo città come Samarcanda, Bukkara, Mashad, Theran, attraversiamo il Kurdistan turco con tanta neve sul fondo stradale, visitiamo Aleppo e Palmira in Siria, quando sbarchiamo a d Ancona qualcuno ci chiede da dove veniamo Uzbekistan, questa è la risposta, dove? Lasciamo perdere sarebbe un'altra storia. Questo viaggio è stata l'occasione per portare un messaggio di Pace a tutti i governi dei paesi attraversati un ringraziamento doveroso al Ministero degli Affari Esteri e alle nostre rappresentanze Diplomatiche dei paesi attraversati.
2002
Logisticamente il viaggio più facile anche se dall'altra parte del mondo, complice anche alcune amicizie in Italia e Tailandia che ci aiutano nell'organizzazione. Il periplo del viaggio ha come città di partenza Bangkok, attraversiamo il Laos, il Vietnam, la Cambogia per poi rientrare in Tailandia, un viaggio bellissimo con incontri e realtà culturali che cambiano rapidamente, ma in alcuni casi anche tanta incomprensioni per eventi storici che hanno caratterizzato popolazioni, di quella vietnamita conosciamo tutto, ma di quella cambogiana no un popolo ferito nella dignità passato inosservato per decenni, che ancora oggi vive la tragedia di 40000 mine sotto terra. E' l'ultima volta che viaggio con Elio e Aldo, l'anno dopo Elio si organizzerà con un viaggio che lo porterà in sud America, Aldo sparirà dall'Italia facendo perdere le sue tracce, scelte di vita che non cambiamo i ricordi e il rispetto per le persone.
2003
L'idea di dove andare e ben chiara l'Iran , cerco qualcuno che si aggreghi al viaggio, alla fine parto da solo, mi imbarco ad Ancona di sabato pomeriggio dopo essere arrivato al porto con il regolatore fuori uso. Sbarcato in Turchia, con l'aiuto di Antonio e Giuseppe 2 ragazzi italiani che lavorano qui, trovo il regolatore da una specie di meccanico, è di un Honda Dominator, proseguo per la Cappadocia. Più vado ad est più i ritmi e le situazioni politiche cambiano, prima del confine immortalo l'Ararat sempre innevato. Entrato in Iran constato che il prezzo della benzina è come quello di 3 anni prima 0,08€ un'eresia. Scendo a sud Esfhan, Persepoli, Shiraz, poi Kerman e la mitica Bam. A questa città sono legati 2 eventi uno triste che è quello del terremoto di 6 mesi più tardi che la cancellerà radendola al suolo, come chi lo fa con un segno di matita con una gomma. Poi incontro Ralf e Caroline, da 2 anni in viaggio di nozze dalla Nuova Zelanda anche lei ha la sua moto. Nel parlare mi chiedono se conosco Enio Cavallucci, chi rispondo quell'italiano che da 4 anni gira in Indocina? Ci siamo conosciuti al confine tra Tailandia e Laos, strano il mondo.
Risalgo verso Theran, poi il confine turco, costeggio i Mar Nero, sosto ad Istanbul, 300 km prima mi sono ricongiunto con Giuseppe partito per un viaggio in Turchia.
Arrivo a casa ho percorso circa 11000 km, il Super mi sorprende sempre di più.
2004
A maggio all'interno del ClubTenereItalia.it riusciamo amettre insieme 4 moto (quattro SuperTenere) per un viaggio in Tunisia, io Maurizio, Giuseppe e Lorenzo 10 giorni all'insegna del divertimento e di tanto fuoristrada poi arriva la partenza di ottobre con il viaggio "Latinoamericana".